A Somma Vesuviana fino al 1806 c’erano tre sindaci per i tre rioni del Casamale, di Margherita e di Prigliano o Trivio. Il Sindaco del Casamale tratta di alcuni protagonisti della storia locale, di pochi notabili potenti e longevi: Michele Troianiello, detto Sindaco della Piazza, ma proveniente dalle Masserie a nord del paese; gli Angrisani del Trivio con Gennaro, Paolino, Alberto e Mario; Francesco De Siervo di Rione Trieste, il Sindaco del Bosco, la località di residenza. Egli però non è un elfo di gotiche atmosfere, ma l’uomo concreto che meglio ha inter- pretato la pigrizia democratica dell’elettorato sommese.
Il Casamale o Terra Murata, antico nucleo del potere feudale che contava il dop- pio rispetto agli altri rioni, dal dopoguerra ad oggi ha avuto un solo sindaco espressione del rione, il medico Giuseppe Aliperta.
Il titolo invece si riferisce alla protagonista del dramma, una casamalista, che combatte il sistema clientelare e familistico e finisce travolta dai torbidi intrecci del potere.
La Rivoluzione Vesuviana a Somma (1799) – Caccia Reale invece ci introduce nella tempesta della storia e descrive le soperchierie regie ed i soprusi feudali. La diffusa corruzione del clero e delle istituzioni consente l’arricchimento illecito di un’oligarchia imbelle e pappona. Fa da sfondo la Rivoluzione Napolenata che arriva in paese con una carica di speranza e di riscatto, subito traditi.
Il mondo contadino ripete i suoi riti sociali come per legarsi alle salde radici dei padri. I testi della tradizione popolare, riportati qui e nelle Prove di resurrezione, sono stati raccolti sul campo dalla viva voce dei contadini.
Prove di resurrezione di don Tommaso Casillo (1602-1679) scavano ancora più indietro nel tempo. La mano pesante di un secolo di peste ed eruzioni sconvolge la misera vita delle campagne. Un lucido e pomposo prete di paese accaparra titoli religiosi e nobiliari come amministratore di feudi e congreghe. Il tempo della morte lo coglie avvoltolato come ape regina nei suoi averi e nel rovello di aver venduto l’anima al diavolo.
Infine il libro raccoglie Giochi Teatrali Estivi, parodie in vernacolo di vicende entrate nell’immaginario collettivo.
Per quanto riguarda i dati elaborati nel dramma Il Sindaco del Casamale pago oggi un debito di riconoscenza a quei protagonisti che hanno speso la propria vita per il bene comune e a suo tempo mi hanno voluto affidare le loro memorie,come Francesco De Martino, Gino Auriemma, Vincenzo Giordano, Vincenzo Sono anche grato a tutti quei sommesi che hanno contribuito alla ricostruzione Pellegrino jr., Alfonso Angrisani, Francesco Gigante, Gioacchino Mosca, degli avvenimenti del fascismo e dei primi anni della Repubblica: Michele Eccitato, Giorgio Aiello, Achille Troianiello, Gerardo Guadagni, Pasquale Di De Curtis, Alessandro Masulli, Stefano Calabrese, Nicola Di Mauro, Antonio Gabriele Auriemma, Luigi e Gigione Bianco, Anna e Maria De Martino, Camillo Palma, Luigi D’Avino, Raffaele Feola, Pietro e Giovanni Nocerino, Achille Russo, Domenico Auriemma, Giuseppe Raia; per le vicende più recenti Michele Alfonso Romano, Giuseppe e Giacomo Martone, Claudio Converti, Domenico Vitagliano, Antonio D’Ambrosio, Nicolò Iossa, Giacomo e Antonio Tuorto, Alberto Angrisani jr., Alberto Bianco, Vincenzo Cimmino, Vittorio Piccolo, Lucio De Falco, Luciano Esposito, Francesco Di Palma, Salvatore De Stefano, Michele D’Amato, Mario Angrisani. All’altezza della fama si è dimostrato l’ot- tantacinquenne Francesco De Siervo, che non si è sottratto alle domande di più Muoio, Gennaro Ammendola, Luigi Angrisano, Gaetano Arfè.
interviste.
Altre notizie sono state fornite dai familiari delle persone scomparse (Angela Troianiello, Raffaella Angrisani, Giuseppina Rippa).
Ringrazio infine Salvatore Dell’Acqua che ha creduto nella bontà del progetto ed ha pubblicato il libro, gli impiegati del Comune di Somma Vesuviana ed il fidu- ciario dell’Archivio Storico Comunale, che hanno reso possibile la consultazio- ne degli atti.
I numeri plurali delle elezioni comunali, come i grossi nomi individuali dei poli- tici, non lasciano intravedere tutto quel magma in movimento che sono i rapporti di forza, gli accordi, i tradimenti, gli intrecci, gli egoismi, le borie, i ricatti, le minacce, le spartizioni e le soggezioni, che la sete di potere e di apparire scatena. I documenti dell’archivio comunale, se confermano gli avvenimenti narrati, non dicono tutta la verità che ancora indigna l’onestà intellettuale di alcuni protagoni- sti delle vicende sommesi.
L’invenzione scenica consente di rivelare anche la storia sussurrata della comu- nità che sopravvive ai propri difetti e alle proprie aspirazioni. Il lavorio per la for- mazione degli assetti politici in continuo disequilibrio ed i forti condizionamen- ti dei potentati sommesi sono entrati nella leggenda orale, che lentamente va con- sumandosi nella memoria dei sopravvissuti e che pertanto va documentata. Dal momento che il tempo macina mortali ed imperituri, giusti ed ingiusti, sta a
noi oggi dare valore alla differenza.
Se i miei avi contadini hanno dato una mano ai compagni vicini nel momento del bisogno, cosa sarebbe la mia anima oggi se io non aiutassi anche i compagni lon- tani, se non fossi testimone della storia e delle leggende del mio tempo da pre-
servare per i compaesani di domani?